I primi tuffi con mio padre all’isola d’Elba
I fondali della costa ispezionati a nuoto dove scovavi cale e calette raggiungibili solo con la barca
Le ore a scrutare l’orizzonte e il mare fantasticando sui vari possibili ritrovamenti
Il primo relitto semi sommerso
Gli anni indimenticabili trascorsi a Favignana
La mia prima tonnara vista dalla superficie e la prima immersione in quelle che sono chiamate le camere della morte. La secca del Toro a me cara per mille motivi. Le mie prime fotografie se così si potevano chiamare. Una volta per vederle dovevi attendere che il fotografo le sviluppasse. La mia Yashica FX3 allagata. Il mio flash Metz. Tutto ancora conservato con cura. I primi filmati con scafandro Isotta nei laghi ghiacciati, fino all’Amphibico di Foto Leone adoperato sin dalle mie prime immersioni in Grecia. Le Tremiti, le Pontine, Alicudi e Filicudi, Panarea e Vulcano, Stromboli e Strombolicchio dove le pareti vulcaniche creavano un scenario incredibile, la mia prima balena a Fiumefreddo sempre in Sicilia – cavolo che freddo – l’Oceano Indiano con le sue barriere coralline e i suoi squali. L’immersione di sempre ad Elphistone nel Mar Rosso. Tante tante immersioni per il Mediterraneo, attraversate e gite in barca a vela per la Francia, la Corsica e l’Elba in quello che è chiamato il Santuario dei Cetacei dove ho fatto il mio primo reportage per una rivista e dove il caro Amico Adriano Penco mi teneva a battesimo. Si ho girato abbastanza, ma la mia casa in quanto mare rimane la Liguria. Li incontro i miei amici, li c’è la mia storia di subacqueo contemporaneo.
Diventare istruttore mi è stato quasi imposto dagli amici, eravamo un piccolo club e non trovavamo una vera guida, uno ispirato che ci facesse sognare. Certo, tutti molto bravi ma volevamo qualcosa in più. Una collaborazione fitta con un, anzi, direi il primo diving moderno dove in una stagione ha raggiunto più di 14mila tuffi, i primi corsi Open, i primi allievi, le prime vere preoccupazioni. La crescita come uomo e come professionista attraverso collaborazioni di spessore. Due su tutte mi hanno segnato in modo indelebile: la prima con i fantastici 5 di Albatros Paolo Pinto e tutta la sua organizzazione – Cesana al Lago Nero sotto i ghiacci – e l’incontro ravvicinato con i CC Subacquei. Fu una grande emozione ricevere e scoprire che la Albatros Paolo Pinto e i CC Subacquei mi avevano riservato due pagine sul calendario dei CC Subacquei nel 2011. Dall’esperienza dei ghiacci portai a casa anche un caro amico: Romano Barluzzi, compagno di bicchiere che mi portò in Mondo Sommerso ed oggi è il mio direttore per la rivista on line. La conoscenza con il mondo OTS dove ancora oggi annovero amicizie importantissime e legami fortissimi, i primi articoli che hanno avuto poi seguito per molti anni come referente per il CEDIFOP. Il mio primo speciale sulla subacquea industriale su Mondo Sommerso – che emozione, non avevo il coraggio di girare quella pagina – La scelta di lasciare un’attività imprenditoriale per dedicarmi solo al mare: una scelta di Vita. Certo, è stata dura ma allo stesso divertente e formativa. Le mie prime stagioni nei diving, le prime collaborazioni con aziende di livello internazionale, il mio primo girare per l’Italia per far conoscere il nuovo gav della Hollis SMS 100 – era il 2010 e non si sapeva ancora bene come usarlo -. Il passaggio alla Divetech con obiettivi molto più impegnativi. I vari progetti realizzati come il primo binomio subacquea- calcio (lo sport nazionale) i primi eventi che ci hanno portato su tutti i quotidiani più importanti e in televisione riservandoci anche delle trasmissioni intere. L’incontro a Montecitorio con il Presidente della Camera a colloquio per 40 minuti, la stretta di mano e il grande riconoscimento attraverso una lettera personale e il patrocinio. L’incontro con il direttore nazionale presso la sede della CEI e l’ennesimo patrocinio. Il grande riconoscimento del MIBAC attraverso il Ministro dei Beni Culturali con una lettera di accompagnamento prestigiosa. Le molte apparizioni su TV2000 per presentare le varie iniziative o eventi. Le prime collaborazioni con tv su piattaforma SKY e i primi servizi televisivi. La presentazione del libro “Emozioni dal profondo” con dei miei contributi. I corsi con i bimbi. La sfida del sidemount con la realizzazione di SIDEMOUNTERS.COM, fino all’attuale promozione a Trainer UTRTek. I primi corsi istruttori.
Tutto bello, ma nel cuore più profondo mi porto la prima volta di mio figlio Marco in piscina.
Con Giorgia* abbiamo tempo: ha solo 16 mesi 🙂
AGGIORNATO lo 03 Giugno 2024
*Giorgia ora ha 10 anni, era giusto iniziare a pensare di aggiornarlo 😀
Il Trainer ADV REC nel mentre è cresciuto arrivando al Correctly, in mezzo a questo, nell’Ottobre del 2023 divento il primo Regional Manager della UTRtek International, motivo di orgoglio e coronamento di una carriera subacquea sempre in costante evoluzione. Non nego che nel lustro tra il 2016 e il 2021 non abbia, almeno una volta, ipotizzato di lasciare tutto o anche solo cambiare didattica. Decisi di non farlo – oggi sono fiero di aver stretto i denti, di aver continuato a testa bassa nell’isolamento più assoluto, cercando risultati senza badare ai social o alla visibilità -. CHE BRUTTO PERIODO!
Dopo aver vinto anche il ricorso sulla quale la controparte ipotizzava delle pseudo ragioni, il mio cuore, la mia anima e la mia testa sono tornati ad essere quelli di un tempo. Ho rimesso la faccia in qualche foto con una buona dose di ironia, fino al primo EUDI SHOW, dove mi sono accorto che tutto era tornato normale, anzi, forse meglio di prima, dove venivo riconosciuto non per i vari meriti, bensì con la frase che accompagnava il mio nome al momento delle presentazione: “è colui che è stato abbandonato in mare durante un tuffo!”
I miei rapporti con i colleghi sono notevolmente migliorati, altri si sono consolidati, oggi sento attorno a me fiducia e rispetto, questo mi rende molto felice.
Metto il cuore in quello che faccio per la comunità subacquea e nello specifico per UTRtek. Tant’è che ho realizzato l’organo di stampa ufficiale che puoi vedere seguendo il link: utrtekmagazine.com
Certo, possiamo fare e dobbiamo fare di più e meglio, ma ci arriveremo. Ha pochi mesi di vita ed è già un buon riferimento con molte migliaia di visualizzazioni mensili.
Da un paio di mesi sto lavorando al progetto per l’ambiente – in UTRtek non avevamo nulla di simile –
Assieme ad un Team notevole, di grandi prospettive, dove vede l’amico Andrea Ginelli essere a capo della direzione scientifica, stiamo lavorando ad un progetto ambizioso, contiamo di presentarne i contenuti nei prossimi 6 mesi, intanto vi lascio il logo: